martedì 14 luglio 2015

Be happy




Ai membri sacri di un’antica tribù sudamericana venivano cavati gli occhi affinché i loro legittimi proprietari non potessero conoscere il mondo e non ne venissero così intaccati nelle loro grandi potenzialità. I re e le regine di quelle tribù se ne stavano rinchiusi in caverne isolate, in modo da rimanere integri e puliti nei confronti di qualsiasi distrazione o tentazione.
Noi, comuni mortali, re e regine di un quotidiano già abbastanza faticoso, non possiamo restarcene chiusi in casa, né evitare di vedere come vanno le cose in Grecia, in Libia, in Cina, nel Texas…
Le nostre sacralità sono la pizza del sabato sera e la famiglia. Niente capacità divinatorie, per noi, e niente riparo dalle brutture del mondo esterno.
Abbiamo vite semplici: di certe non verremo ricordati per particolari rituali sociali di grandezza storica o per speciali trattamenti verso gli anziani delle nostre comunità. Diciamolo: noi del Terzo millennio siamo un po’ sfigati.
E ci cresce l’ansia.

Yaia cucina torte e muffin, quand’è stressata.
Maggiolina salassa il conto in banca e trasfonde in vestiti.
Glade, semplicemente, sparisce dalla circolazione.
Una Persona Che Conosco non dorme ed è facile alla commozione.
Sole si fa lunghe guidate solitarie in posti vicini all’acqua (dovrei preoccuparmene?).
Io, quando l’ansia mi arriva alle caviglie, ballo da sola. Oppure nego la realtà e mi metto a dormire.

Noi del Terzo millennio non saremo proprio il massimo, come persone, però abbiamo escogitato un sacco di modi diversi e belli per sconfiggere la paura. Probabilmente, se avessimo incontrato uno della tribù dei cava-occhi ed avessimo sospettato che quello stava per riservarci uno dei suoi trattamenti per la sacralità, ci saremmo accucciati per terra ed avremmo risposto le nostre speranze nella riflessuologia plantare, oppure ci saremmo messi al suo fianco per scattare un selfie.

Non dei geni, certo, ma provate a trovarmi una società più simpatica della nostra. 

Libro consigliato: Il manoscritto di Brodie, Borges.

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