Le donne della mia generazione,
benché affermino il contrario, sono ossessionate da ciò che le loro madri
pensano di loro.
Forse abbiamo un senso di
gratitudine talmente vasto nei confronti delle pioniere degli anni Cinquanta
che questo sta sfociando in un profondo senso di colpa per non aver combinato
altrettanto.
Insomma, noi ragazze 2.0 passiamo
la vita a tentare di dimostrare alla nostra mamma che i suoi sacrifici per
farci ottenere un lavoro, un posto nel mondo, e libertà, non sono andati
sprecati.
A questi tentativi ardui, però, si
aggiunge il normale senso di inferiorità che si prova nei confronti di un
modello così immanente; infine, le mamme sono le prime ad avere idee confuse su
ciò che vorrebbero dalle loro figlie: da una parte, sono fiere di vederle
laurearsi, fare carriera… dall’altra, se la prole non si marita entro i
trent’anni, le madri iniziano a preoccuparsi che ci sia “qualcosa che non va”.
Figli e figlie ne escono
scombussolati e, lo so per certo, immaginano il giudizio dei genitori persino
mentre stanno facendo l’amore.
Non so se sarà mai possibile per
noi soddisfare le aspettative della nostra famiglia, ma di una cosa sono
arcisicura: i figli passano la vita a dare dimostrazione di essere all’altezza,
mentre le mamme e i papà, o coloro che ci hanno cresciuti come figli, dalla loro altezza, ci dimostrano ogni giorno che
danno a vita per noi.
Quindi possiamo stare sereni:
qualsiasi cazzata facciamo, loro ci perdoneranno sempre, e la realtà è che non
si aspettano nulla: solo che siamo felici, per quanto è possibile, e che riusciamo
a non sentirci completamente soli nella vastità abbastanza devastante della
vita.
Alla luce di ciò, conviene
nettamente pensare a Brad e Angelina, mentre si fa l’amore.
O a Ben e Jennifer (prima della
rottura): l’unica cosa che non bisogna dire in quelle situazioni è Mamma cara!
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