martedì 2 settembre 2014

Il padre: top modello


Noi bambine, si sa, dobbiamo superare, prima o poi, il complesso di Elettra.
Ma chi era, questa Elettra? Cosa ha fatto di male per essere sempre citata come una che va superata, un po’ come la polmonite? Ecco, mi hanno detto che la giovane micenea venne abbandonata dall’amatissimo padre Agamennone ancora piccina, a causa della guerra di Troia, e che la madre Clitennestra le causò l’ennesimo trauma uccidendo Agamennone non appena questi fu tornato a casa. Allora Elettra, per vendicare il papà, assassinò a sua volta la mamma.
Un bel guazzabuglio.
La mia versione di questa storia morbosamente affascinante, se dovessi riscriverla, sarebbe un po’ diversa, tipo così:”A Micene viveva, tanto tempo fa, una famigliola in apparenza felice, ma che sicuramente covava dei grossi, grossi guai, come tutte le famiglie da Mulino B. Elettra, la figlioletta, era in quella fase-fastidio in cui le bambine vogliono sposare il babbo, il quale comunque era un fusto di tutto rispetto ed era pure condottiero. Quando scoppiò la guerra di Troia, Agamennone dovette partire e lasciò ad arrangiarsi con i figli la sua sposa Clitennestra. Elettra avrebbe avuto tutto il diritto di esclamare Porca Troia!, visto che suo padre andava a difendere in quel luogo una causa non sua. Ma la bimba continuò ad aspettare la figura paterna per anni, scrutando l’orizzonte e godendo in anticipo del momento in cui lei e Agam si sarebbero riabbracciati. E no che, non appena lui ritorna, la mamma (che, nel frattempo, s’era trovata l’amante) lo fa fuori! Ed Elettra, sentendosi la ragazzina più sfigata di tutta l’antica Grecia, pone fine alle sue sofferenze familiari accoppando madre e amante in una volta sola. Fine.”
La storia di Elettra non chiarisce bene se dobbiamo emanciparci dalla madre o dal padre, secondo me; sta di fatto che, in tutte le nostre relazioni amorose, siamo spinte da una forza subcosciente a ricercare lui, il papà, nel partner, desiderando o rigettando, a seconda dei casi, le caratteristiche paterne che ci hanno colpito durante l’infanzia.
Sembra che chi ha avuto un padre autoritario o assente soffra di scarsa autostima e cerchi sempre un compagno che poi critica aspramente, o che tende ad allontanare –pensando di non meritarlo-, o dal quale ha il terrore di essere abbandonata; le donne con padri romantici e idealisti non riconoscono bene i propri limiti e i valori per loro essenziali; naturalmente tutta la mia simpatia va per quelle persone che non hanno avuto il papà durante la crescita, oppure ne hanno avuto uno bastardo e irresponsabile. Il mio babbo si è comportato bene con me, ma è umano e l’ho tirato giù dal piedistallo tempo fa, così che, ora, posso provare tenerezza nei suoi confronti, con il solito retrogusto di senso di colpa -grande male della nostra società.
Ma è inutile cercare di differenziare: tutto sommato, il papà è stato importante per chiunque ed è difficile sia staccarsene sia allontanarsi troppo dalla sua influenza. La famiglia è dentro di noi, è una coccola per il nostro ego (oppure uno schiaffo, per chi l’ha avuta problematica), e le nostre relazioni ne sono immensamente condizionate.
Ogni serata con le amiche, però, non può ridursi nel vicolo cieco di una frase come:”Mi metto sempre con l’uomo sbagliato” o “Ma li trovo tutti io, gli sfigati?!”. E’ ormai evidente che non ci sono uomini giusti o sbagliati, ma solo uomini, proprio come i nostri padri. Non esistono dei ed eroi, le persone non hanno superpoteri, né il dono dell’immortalità. Ed è meglio così. Esistono solo persone che si comportano in modi diversi o che vogliono cose diverse: bisogna avere abbastanza chiaro ciò noi si vuole da una relazione, prima di iniziarne una, e aspettarsi da ognuno quel che ognuno può dare, e vedere se questo ci basta oppure no.

Ecco, forse la differenze tra padre e partner è qui: il padre non lo puoi scegliere, chi ti capita, ti capita, quindi devi accettarlo così com’è, mentre il compagno lo scegli tu, e lo puoi ricercare al meglio delle tue aspettative.  In questo, la mamma può aiutare: per quanto si creda che il padre costituisca il top dei modelli, è la donna che sa scrutare negli animi e che li sa leggere come un libri aperti. Sarà per questo che Clitennestra si è stufata di suo marito: si vede che era un narcisista pesante ed egoista, e lei lo ha mollato. Magari era meglio non ucciderlo, però noi molliamoli i narcisisti pesanti ed egoisti. Se non il modello, vogliamo almeno il top.

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