martedì 22 luglio 2014

Coccole o zoccole?


Nell’ultimo film di Ozpetek c’è un personaggio molto simpatico che ama affermare: Il mio motto? Sobrietà.
Non posso dire lo stesso di me e delle mie amiche.
Giovedì scorso ci siamo recate (by Architetto’s taxi) al celeberrimo baretto lacunare di cui ogni tanto parlo. E’ stato un piccolo delirio di mezza estate. Tra i miei appunti relativi alla serata ho trovato annotate due parole: potenziali zoccole. Che Dio mi benedica! Cos’avrò voluto dire? Quale terribile conversazione potrò mai aver avuto all’una di notte con tre amiche ubriache, alla presenza del mio novello sposo? Bisogna vederci chiaro.
Sto pensando che questo fine settimana, nel nostro ameno paese, c’è stata una festa di polletti e danze popolari: passando, ho intravisto ballare in mezzo alla pista orde di bambini e bambine, al tam-tam irresistibile di Pinguiiii-no…avanti, avanti, avanti!
Un tempo, anche noi trentenni ci scatenavamo senza vergogna sulla pista da pattinaggio, correndo in mezzo alle coppie che ballavano il valzer con il collo rigido, o dimenandoci anche noi in pazze polke e salse. Ora ci è rimasta soltanto la salsa barbecue, e di pazzo facciamo solo un weekend ogni tanto.
Il punto è: le ragazzine che domenica si divertivano senza pudore in pista sono le stesse che eravamo noi, ovvero le zoccole di domani (e così dicendo ho dato delle zoccole a tutte quelle della mia età)? Oppure, crescendo, perderanno quell’atteggiamento da “zanzare” e svilupperanno un’inusitata voglia di coccole?
Sì, perché ho visto come ballano le potenziali, giovani zoccole di adesso, e forse l’uso della parola potenziali è superfluo. Va bene che anche noi sculettavamo un po’ a bordo campo e davamo fastidio al fan club dei Rodigini con le nostre scorribande, ma erano moti infantili, tentativi prepuberali di darsi un tono. Qua, invece, la situazione si è aggravata di molto, e sono convinta che gran parte della colpa l’abbia la moda degli shorts di jeans.
Parlo come parlerebbe mia nonna cattolica, se fosse ancora con noi. Allora, è vero che le ragazzine di oggi sono precocine, o lo ero anch’io, e non me ne rendevo conto? Siamo state tutte potenziali zoccole? Ed è per questo che, adesso, superata la fase Darla (n.d.r., non è una mia amica), siamo alla disperata ricerca di coccole?
Yaia nega. Lei non ama le coccole.
Secondo me invece è così. In ognuna di noi alberga una potenziale bad girl che, prima o poi, deve venir fuori: ora come ora, più prima che poi. Ma, dopo qualche anno, si ammette di aver bisogno di affetto, ed è la parte più dura. Perché, quando eri adolescente, ti bastava scoppiare in lacrime, correre dalla sorella, scrivere sul diario, abbracciare un peluche, chiamare l’amica del cuore. Da adulte, solo un paio di queste cose servono veramente a dare sollievo. Per alleviare le pene dell’invecchiamento, purtroppo, non basta più un semplice placebo. A un certo punto, si vuole essere amate davvero. Da zoccole si passa a coccole e si sta a vedere se passa anche qualche uomo a cui interessi la cosa.
Complicazioni su complicazioni. E’ bello, però, sapere che nelle giovani zanzare di oggi si nascondono le tenere orsacchiotte di domani. L’amore è l’unica cosa nella storia e nell’universo che non si esaurisce mai, non cala i suoi slanci, non smette di assediare le nostre città.

E come la mettiamo con coloro che, tra un po’, saranno ventenni e verranno a reclamare agli uomini la loro parte di affetto? Dovremo scendere dalle barricate ed iniziare a lottare sul serio. Meglio fare scorta di coccole finché si può.

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