Quando, nell’ormai
lontano 1999 , Angelina Jolie interpretò una pazza drogata, vinse l’Oscar, e ancora
non sapeva che nella sua vita era previsto un Brad Pitt.
Noi, ragazze
interrotte di oggi, con l’aggravante dei social network che mettono in bella vista
tutta la nostra devastazione emotiva, non solo non abbiamo un Brad –barbuto e
seguace di Gandhi- nel portfolio, ma non riceviamo alcun premio per le nostre
interpretazioni drammatiche, tanto più che non si tratta affatto di
interpretazioni: spesso la vita di una donna è una merda con lo zucchero a velo
sopra, e tocca mangiarla lo stesso, e mandar giù con il massimo gusto
possibile.
L’immagine
che ho appena offerto è quanto di più disgustoso io abbia mai messo per
iscritto, ma è la dura realtà. Sin dal giorno del matrimonio dei nostri
genitori, se c’è stato, siamo state ripudiate a priori al grido di Auguri e figli maschi; poi, durante
l’infanzia, abbiamo dovuto sgomitare non solo per riuscire ad acchiappare la
merenda prima di quel biondo bastardo, ma anche per poter svolgere quelle attività
che ci spettavano di diritto –sto parlando del calcio, della batteria, della
corsa, della chitarra elettrica…-, ma che sono sempre state riservate ai
maschietti.
Crescendo,
le cose non migliorano: dovunque una donna si giri, vede porte sbarrate… nella
politica come nell’economia, nella medicina e nelle gare sportive, passando per
le cariche più alte in un’azienda o in un ufficio… lei deve sempre faticare.
Perfino per non diventare mamma, deve faticare. E, quando decide di esserlo, il
mondo intero sembra volerla dissociare dalla realtà e da se stessa.
Se a questa
situazione “disagevole” aggiungiamo i cosiddetti problemi di cuore… non ne
usciamo vive. L’esistenza di una ragazza è tempestata di saliscendi
sentimentali, rotture, pensieri a notte fonda, tali che anche la quotidianità
ne risulta compromessa. Vi sarà sicuramente capitato di svegliarvi la mattina,
dopo otto ore di capriole e avvitamenti tra le lenzuola, con una faccia da
sopravvissute in cui le occhiaie fungono da gommoni salvagente. La testa di una
donna non si ferma proprio mai. Nemmeno la lingua, direbbero gli unici tre
uomini superstiti della mia famiglia.
E che ci
possiamo fare? Siamo passionali, o meglio, siamo abituate ad esternare le
nostre emozioni, spesso esagerando ed inscenando una piazzata alla napoletana
che neanche il Boss delle Cerimonie…
Io credo sia
il bello di essere donna. E che sarebbe bello anche per gli uomini. Ogni tanto,
mi è successo d’incontrarne uno che sapesse riconoscere i propri movimenti
interiori –senza correre subito in bagno-, e che li affrontasse e me li
lasciasse scorgere in superficie. Il migliore in questa attività lo sposo tra
tre mesi. Questo non mi mette al riparo dal meraviglioso intreccio che mi
unisce al mondo delle donne, né voglio che ciò accada: non merito un premio
perché sto per sposarmi, ma perché ho combattuto ogni santo giorno della mia
vita per quello che volevo diventare, come facciamo tutte.
E non mi
considero una donna con le palle. Sono gli uomini che non hanno la vagina, e
questo, dicano la verità, ha sempre dato loro fastidio.
Vedi commenti su facebook!!!
RispondiElimina