D’accordo.
Se devo parlare di pene d’amore, lo faccio adesso o mai più.
Ma lo farò abbassando il tiro, o
meglio: abbassando lo sguardo al “tiro”.
Una poetessa di cui non ricordo il nome
affermava che i pensieri delle donne nascono dal petto e viaggiano verso l’alto,
mentre quelli degli uomini nascono dalla testa e viaggiano verso il basso. Una
Persona Che Conosco ritiene invece che i pensieri degli uomini non abbiano
nemmeno un’origine così nobile come la mente, ma siano invece generati
direttamente dal loro roseo amico ai piani bassi e lì si fermino.
Credo si a vero.
E, per confermare questa tesi, voglio
condividere con voi alcuni dei migliori racconti sessuali accumulati nel corso
di tanti anni di confidenze, aventi per protagonisti uomini all’apparenza
normali, che poi si sono rivelati per quello che erano: nient’altro che un
uccello attaccato a un corpo umano, con l’aggiunta casuale di un neurone vagante.
Primo.
Il miglior racconto sessuale mi deriva
da Una Persona Che Conosco, esperta di uomini balordi.
Il balordo in questione la affascinò
spagnoleggiando, bevendo insieme a lei, ma ebbe un piccolo incidente di
percorso –e proprio sul più bello: diciamo che non tentò nemmeno di raggiungere
il gabinetto, essendo concentrato su un’attività effettivamente impegnativa a
livello fisico.
Immagina la scena.
Da allora, la Persona Che Conosco diffida
sempre dei tipi spavaldi che rifiutano il pipì stop.
Secondo.
Si guadagna il secondo posto della
classifica il signor Sfilatino. Lo hanno assaggiato alcune mie amiche e mi
hanno riportato una descrizione assai vivida delle sue abilità: sembra che
faccia l’amore come un operaio bendato con un martello pneumatico impazzito tra
le mani. Inoltre, Sfilatino va annoverato per le dimensioni: roba da far
invidia ad Abatantuono.
Terzo.
Il terzo racconto narra dell’uomo che
apprezzava particolarmente i piercing. Lei ne aveva uno, e non si aspettava che
un’innocente pallina d’oro sarebbe stata accolta con tanto candido stupore…
Quarto.
Sul quarto gradino del podio (il mio
podio è diverso da quelli comunemente utilizzati) posizioniamo Random, ma solo
perché ha un bellissimo soprannome, nato durante una serata in cui, in mancanza
d’altro, Glade minacciò di farsi tutti i presenti a random, ovvero a tabula
rasa. E di lì a poco toccò a lui.
Il quinto racconto sessuale coinvolge
tutti coloro che hanno approcciato –chi con dolcezza, chi con minor garbatezza-
alla porta posteriore delle mie amiche.
Scene del tipo: siamo in intimità, tu
mi sali sulla schiena e… “ehi!” E
lui: “aaaaah…” oppure: “Ops”.
Cose dell’altro mondo.
Sono certa, però, che almeno una delle
mie amiche ha reagito davvero male e gli ha ricambiato pan per focaccia –non
scendo nei dettagli, ma vi consiglio di tenere a portata di mano, sul comodino
per esempio, un tubetto di vasellina per ogni evenienza.
Ecco, credo che questi siano i top
racconti sexual che mi siano mai stati fatti, o almeno i più divertenti.
Non dico che degli episodi sparsi
collochino tutto il genere maschile al di sotto della media, in quanto a QI, ma
sicuramente non li confermano come déi del sesso né come esseri intelligenti a
livello emotivo (il ragazzo del piercing precoce avrebbe sicuramente bisogno di
una mano, o perlomeno di un cleenex.)
Dopotutto, però, mi rendo conto che ci
assomigliamo: quando il corpo lavora, la testa perde tutte le sue funzioni, sia
per i maschi sia per le femmine, con l’unica differenza che, più tardi, finito
l’impeachment, un barlume di assennatezza torna a splendere nella mente delle
donne, e ci reniamo conto della gravità della situazione.
Beata inconsapevolezza.
Nessun commento:
Posta un commento